Finanziamenti di durata più lunga, tassi d’interesse più bassi o restituzione degli interessi del primo anno, concessioni di credito più alte, clausole per la sospensione delle rate e sconti sui premi: gli istituti di credito stanno iniziando a mettere in atto alcuni meccanismi finanziari a favore delle imprese che vogliono adottare un piano di adattamento ai cambiamenti climatici o di quelle che devono intraprendere interventi di ricostruzione in seguito ad eventi estremi.
Ma ci sono anche altri strumenti finanziari a disposizione delle misure di adattamento:
• fondi di finanziamento a sostegno dello sviluppo per le imprese, come i fondi strutturali dedicati alle attività economiche (FESR) e i fondi per l’agricoltura (FEASR) che contengono priorità collegate ai cambiamenti climatici. Inoltre c’è il Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e all’investimento in ricerca (FRI), tramite cui vengono erogati prestiti a tasso agevolato;
• prestiti obbligazionari quali i Green bond, che finanziano i progetti con ricadute positive per l’ambiente, i Social Impact Bond (SIB) per gli interventi per la sicurezza e il benessere dei cittadini e i Minibond per le aziende non quotate in borsa;
• crowdfunding per sostenere progetti imprenditoriali utili alla collettività anche attraverso piattaforme online.
Questi sono i principali strumenti finanziari individuati da IRIS nel report per “la valutazione di rischio fisico da cambiamenti climatici negli investimenti finanziari“. Il report è stato sviluppato perseguendo i seguenti obiettivi:
- identificare i meccanismi premianti nell’allocazione del credito per le imprese resilienti ai cambiamenti climatici.
- Sviluppare una metodologia di rating del profilo di rischio climatico delle imprese italiane che possa essere integrata nelle valutazioni di rischio attualmente in uso nel settore finanziario italiano.
- Identificare opportunità di finanziamento per le misure di adattamento ai cambiamenti climatici.